Salvatore, Francesco & Gaetano Colonnese via Marinella 20 e 21 Napoli
Salvatore Colonnese ex modellatore della fabbrica dei Giustiniani, nel 1830 aprì una propria manifattura, producendo, principalmente, vasi per fiori e riggiole. Ben presto i figli di Salvatore, Francesco e Gaetano Colonnese, si dedicarono al perfezionamento delle tecniche, degli smalti e dei colori da utilizzare sui manufatti, tanto che nel 1834, 1836 e 1838 vennero premiati con medaglie d’argento alle Esposizioni Napoletane. I Colonnese ebbero numerose privative e privilegi anche grazie alle loro innovazioni, come ad esempio:
· 1840 l’invenzione di una macchina per tagliare e comprimere le riggiole, inoltre, sulla superfice posteriore, la macchina stampava dei quadretti incavati, in modo tale da consentire una maggiore aderenza nella messa in posa;
· 1851 Fornace per cuocere stoviglie e mattoni;
inoltre, l’uso esclusivo del “Pink Colour” uno smalto di color rosa di origine inglese; tubi in terracotta per le condutture idrauliche detti “tubi alla Colonnese”; bacili da water -closed ecc.
La fabbrica cessò la produzione intorno al 1870 e venne rilevata dalla Ditta Mosca.

Salvatore Colonnese
Marchio cavallino piccolo
impresso in pasta

Francesco & Gaetano Colonnese
Marchio impresso in pasta

Fabbrica Privilegiata
Francesco & Gaetano Colonnese
Marchio impresso in pasta

Salvatore Colonnese
Marchio cavallino grande
impresso in pasta

Piatto in stile egizio* con figure nere e rosse su fondo bianco e tesa ornata a palmette
1830 ca
Salvatore Colonnese
(Collezione privata - V. Coppola)
Marchio cavallino piccolo impresso in pasta

Kylix in terracotta, nello stile "Etrusco"* con figure attiche
1836 ca
Marca impressa
F. & G. COLONNESE - NAPOLI -
In ovale e colonna con serpente al centro
(Collezione privata - V. Coppola)

Coppia di piatti da portata, con decoro azzurro a rilievo sulla tesa
1840 ca.
Fabbrica Colonnese
Marchio impresso cavallino grande
(Collezione privata - V. Coppola)
*Luigi Mosca nel libro “Napoli e l’Arte Ceramica dal XII al XX secolo” distingue così le ceramiche con decori attici imitanti i vasi di scavo:
"I vasi a fondo bianco con disegno in nero, secondo la maniera egiziana; quelli a fondo nero co' disegni rossastri, che dicono all'etrusca e quelli a fondo rosso istoriati in nero cioè i greco-sicoli."